Descritto in un nuovo studio apparso su Nature Communications, il nuovo collirio sviluppato da ricercatori dell’Irving Medical Center della Columbia University potrebbe essere d’aiuto per contrastare la perdita della vista a seguito dell’occlusione della vena retinica, definita anche trombosi della vena retinica centrale. Questa patologia è infatti una delle cause più comuni di cecità e coinvolge milioni di persone in tutto il mondo.
La nuova terapia sperimentale è stata sperimentata sui topi. L’occlusione delle vene retiniche è una condizione che accade quando una delle vene maggiori, la vena retinica centrale, che drenano il sangue dalla retina resta bloccata, nella maggior parte dei casi a casa di un coagulo di sangue. Ne consegue la penetrazione del sangue, insieme ad altri fluidi, nella retina dove il processo va a danneggiare i fotorecettori, neuroni che hanno il compito di rilevare la luce negli occhi.
Attualmente esistono farmaci che riducono la perdita dei liquidi dalle vene e la crescita normale degli stessi vasi sanguigni ma richiedono ripetute iniezioni nell’occhio. E, nonostante questo trattamento non proprio incoraggiante, nella maggior parte dei casi non riescono a prevenire la perdita della vista.
Come spiega Carol M. Troy, professoressa di patologia e biologia cellulare, questo nuovo trattamento si basa su un enzima denominato caspasi-9, un enzima che, almeno durante gli esperimenti svolti sui topi, si attivava in maniera incontrollata quando i vasi sanguigni venivano danneggiati dall’occlusione delle vene retiniche.
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Fonte: Notiziescientifiche.it