La riduzione del numero dei capillari sanguigni nella parte posteriore dell’occhio può essere un segno per diagnosticare in anticipo l’insorgenza dideterioramenti cognitivi e di condizioni quali il morbo di Alzheimer secondo uno studio pubblicato su PLOS ONE.Secondo i ricercatori della Northwestern Medicine è possibile infatti rilevare cambiamenti vascolari anche sottili nell’occhio umano con interventi non invasivi adoperando una telecamera ad infrarossi e senza l’utilizzo dicostosi scanner MRI.
Grazie a nuove tecnologie tramite le quali è possibile accedere alla parte posteriore dell’occhio (angiografia OCT), è possibile infatti quantificare i cambiamenti capillari con estremo dettaglio e con una risoluzione definita dagli stessi ricercatori senza precedenti. Una volta che si riesce ad accedere ad una risoluzione così alta all’occhio, è possibile capire anche ciò che accade nel cervello.
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Fonti e approfondimenti
- Eyes reveal early Alzheimer’s disease – Northwestern Now (IA)
- Parafoveal vessel loss and correlation between peripapillary vessel density and cognitive performance in amnestic mild cognitive impairment and early Alzheimer’s Disease on optical coherence tomography angiography (IA) (DOI: 10.1371/journal.pone.0214685)
Articolo preso da: Notiziescientifiche