Presbiopia: il business dei giovani ottici si baserà sui “vecchi”?

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Presbiopia: il business dei giovani ottici si baserà sui “vecchi”?

Delle cinque soluzioni proposte per la correzione di questo difetto visivo sicuramente le lenti progressive rappresentano quella su cui il professionista deve puntare maggiormente in termini di marginalità

Non è un segreto che alla base di ogni strategia di marketing ci sia lo studio del comportamento dei consumatori. La maggior parte delle nuove tecnologie, non a caso, è indirizzata alla profilazione di ognuno di noi e l’ottica non fa eccezione. Il primo passo per avere successo, quindi, è tentare di prevedere l’andamento del mercato. In questo senso, per quel che riguarda il nostro settore, bisogna tener presente un dato fondamentale: fra venticinque anni il 44% della popolazione italiana avrà più di cinquantacinque anni e oltre il 50% un’età superiore a quarant’anni. Insomma, che l’Italia non sia un paese di giovani è risaputo, quindi perché non beneficiare di questa opportunità a livello imprenditoriale? Uno dei disturbi più comuni legati alla visione e che inizia a manifestarsi intorno ai quarant’anni è la presbiopia, la quale comporta una perdita progressiva dell’ampiezza accomodativa. A oggi le soluzioni a disposizione del professionista per correggere questo problema sono molteplici, ma nella maggior parte dei casi, in collaborazione con il medico oculista, ci si indirizza secondo cinque linee guida: • lente monofocale specifica per una data distanza; • lente ‘’office’’, strutturata sia per una distanza da computer sia per una distanza da lettura; • lente a supporto accomodativo, solitamente utilizzata dai giovani presbiti; • lente progressiva; • lente a contatto multifocale. di Andrea Astarita Laureato in Ottica e Optometria Vincitore del VisionOttica Award 2019 43 N52020 Cinque motivi per Dal punto di vista clinico tutte le soluzioni sono valide ma, dal punto di vista commerciale, il business legato alle lenti oftalmiche progressive è quello che smuove maggiormente gli animi e i fatturati. GfK, multinazionale che effettua ricerche di mercato, in occasione del Progressive Business Forum del giugno 2019 a Firenze, ha svelato i dati relativi al mercato dell’ottica nell’ultimo anno, con focus proprio sulle progressive. La ricerca ha eletto l’Italia come il paese in Europa con il più alto tasso di crescita per vendita di questa categoria merceologica, anche se ancora piuttosto indietro, in termini di valori assoluti, rispetto a Francia e Germania. I dati hanno inoltre evidenziato come il consumatore investa in lenti di qualità sempre più elevata, spendendo di più. In tale contesto si può leggere anche il dato relativo al costo medio di una lente progressiva: in Europa si sta alzando, segnale che l’idea di investire maggiormente sulla qualità piuttosto che sulla quantità è un trend comune. Perciò le aziende da diverso tempo sensibilizzano il cliente finale all’acquisto di lenti progressive di qualità e formano gli ottici a trattare con estrema serietà il prodotto. In aggiunta il professionista ha a disposizione un ventaglio di prodotti che offrono soluzioni sempre più innovative e adatte alle necessità di tutti. Da qui il ruolo delle lenti a supporto accomodativo, il cui uso, oltre a essere un valido supporto per il giovane presbite, può essere visto come un cammino più soft di adattamento a una progressiva. Per concludere, dobbiamo avere ben chiaro che un consumatore su due con cui entreremo in contatto nella nostra realtà professionale sarà presbite. Tale consumatore avrà necessità della nostra professionalità e del nostro supporto. Dati alla mano, dunque, la situazione che si prospetta appare piuttosto particolare e unica: il business dei giovani ottici si baserà sui ‘’vecchi’’?

Andrea Astarita

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