Nota: Credo sia il titolo piú lungo che abbia mai scritto…Nel precedente post ho dato alcune indicazioni sulle visite optometriche.
In questo post vorrei concentrarmi sull’ultimo punto.
Non si tratta di qualcosa di richiesto esplicitamente dai decreti ma dettato dal buon senso al fine di ridurre piu possibile i rischi sia per le pazienti che per i professionisti.
Sappiamo che la trasmissione del Covid-19 avviene tramite droplet (diretto) e tramite il contatto con superfici contaminate (indiretto). E queste sono ormai delle certezze.
Paragoni con la MERS e SARS indicano che la carica virale necessaria al contagio potrebbe essere di un migliaio di particelle attive (vironi). Si tratta di una stima, ma é ritenuta affidabile.
Si puó contrarre la malattia sia esposti ai 1000 vironi tutti in una volta, sia tramite accumulo di tale cifra in un deteminato lasso di tempo.
Prima di andare nel panico: Il virus normalmente non circola nell’aria.
Alcuni studi dicono che si possa prendere il virus tramite aerosol (generato in particolare durante alcune pratiche mediche o con tosse e starnuti), ovvero quelle droplet cosí piccole da essere invisibili e galleggiare nell’aria; questi studi prendono peró in considerazione situazioni di ambienti chiusi (ridotto ricircolo dária), spesso condivisi da molte persone ove si deve parlare a voce alta. Tutte condizioni che favoriscono l’esposizione al virus ma che vengono drasticamente ridotte con l’uso di mascherine, l’aerazione dei locali e la piulizia frequente di mani e superfici.
Gli studi citati ipotizzano la diffusione aerea del virus ma non escludono che il contagio sia avvenuto tramite il contatto di superfici (maniglie nelle zone comuni, calncelleria in ufficio o piatti al ristorante).
Escludiamo tosse e starnuti: le persone con questi sintomi dovrebbero semplicemente rimanere a casa per evitare di diffondere il virus: potrebbe essere una semplice allergia ma anche la presenza di un sintomo. Meglio non rischiare.
Aanalizziamo invece i casi in cui non vi siano sintomi e si respiri senza mascherina. Possiamo ipotizzare che un asintomatico, respirando normalmente, emetta 200 particelle virali al minuto. Queste particelle normalmente precipitano ed entrano a contatto delle superfici.
Tuttavia alcune pratiche optometriche vanno eseguite a distanza ravvicinata; se ipotizziamo che queste 200 particelle al minuto siano tutte inalate (cosa piuttosto improbabile), in 5 minuti avremmo accumulato una carica virale tale da farci ammalare.
Inalare queste tutte le 200 particelle emesse é piuttosto improbabile… Ma va tenuto in considerazione che se invece di respirare si parla, il numero di droplet aumenta!Pulizia delle superfici e delle mani, uso di mascherine e distanziamento riducono notevolmente i rischi. Durante una visita optometrica il distanziamento non puó sempre essere mantenuto e risulta necessario ridurre il tempo di esposizione e l’utilizzo di protezioni aggiuntive (ad esempio le visiere).Un controllo optometrico completo, normalmente, puó effettivamente richiedere quasi un’ora!
Tuttavia, considerando i fattori sopracitati, si sconsiglia quindi di eseguire le classiche procedure che richiedono molto piú tempo e di optare per un controllo che copra il “minimo sindacale” e non duri piú di 15 minuti.
Sembrano misure eccessive, ma in questo momento é bene attuarle per generare un ambiente sicuro e privo di rischi. Un controllo optometrico completo richiede tempo, vicinanza e dialogo: tre fattori che, per ora, dobbiamo minimizzare.Va ricordato che al moento in cui sto scrivendo l’articolo, statisticamente, 1 italiano su 15 (in alcune regioni come la Lobardia si stima sia 1 su 10, mentre in altre 1 su 20) potrebbe essere portatore asintomatico del virus. Una probabilitá piuttosto elevata!
Cerchiamo quindi di tenere duro adesso, per poter togliere mascherine e guanti il prima possibile (spero entro Luglio/Agosto, se ci comportiamo bene forse prima). I controlli optometrici sono fattibili ma debbono essere ridotti; vale la regola della comprovata necessitá. Se possibile suggerirei di rimandarli a tempi piú sicuri, ove sia possibile eseguire tutti i test necessari in sicurezza.
di Gieri Alberto
Fonte: ilmioamicoottico.it