La percezione è collegata all’azione tramite due percorsi:
un percorso diretto basato sulle informazioni dell’ambiente e un percorso indiretto basato sulla conoscenza semantica degli oggetti.
Il presente studio ha esplorato i fattori che modulano il reclutamento delle due rotte, in particolare quali fattori influenzano la selezione di oggetti appaiati.
Nell’esperimento 1, abbiamo presentato oggetti reali tra distrattori semanticamente correlati o non correlati. I partecipanti dovevano selezionare due oggetti in grado di interagire. La presenza di distrattori ha influenzato i tempi di selezione, ma non le relazioni semantiche degli oggetti con i distrattori. Inoltre, i partecipanti hanno prima selezionato l’oggetto attivo (ad esempio un cucchiaino) con la mano destra, seguito dall’oggetto passivo (ad esempio la tazza), spesso con la mano sinistra.
Nell’esperimento 2, abbiamo presentato immagini degli stessi oggetti in 3 occasioni: senza presa della mano, presa della mano congruente o incongruente. I partecipanti dovevano decidere se i due oggetti potevano interagire tra loro. Le decisioni di azione erano più veloci quando la presentazione dell’oggetto attivo precedeva la presentazione dell’oggetto passivo e quando la presa era congruente. È interessante notare che i partecipanti erano più lenti quando gli oggetti erano semanticamente ma non funzionalmente correlati; questo effetto è aumentato con oggetti afferrati in modo congruente. I nostri dati hanno mostrato che le decisioni di azione in presenza di forti indizi di convenienza (oggetti reali, immagini di oggetti adeguatamente afferrati) si basavano sulla rappresentazione sensoriale-motoria, supportando il percorso diretto dalla percezione all’azione che aggira la conoscenza semantica. Tuttavia, nel caso di indizi deboli (immagini), le informazioni semantiche hanno interferito con le decisioni di azione, indicando che la conoscenza semantica ha un impatto sulle decisioni di azione. I dati supportano l’account a doppio percorso dalla percezione all’azione.