Diverse volte ogni secondo, gli esseri umani compiono rapidi movimenti oculari ”saccadici” con lo scopo di reindirizzare lo sguardo per campionare nuove regioni dello spazio esterno.
Le ”saccadi” presentano sfide uniche sia per il sistema percettivo che motorio. Durante il movimento, l’informazione visiva che arriva sulla retina viene degradata dall’immagine in movimento. Per questo, una volta completata la proiezione del mondo sulla retina, l’informazione subisce subito una trasformazione spaziale su larga scala. Il vettore di questa trasformazione e il nuovo orientamento dell’occhio nel mondo esterno, non è tutt’ora del tutto certo.
Si ritiene che la memoria per l’input visivo pre-saccadico svolga un ruolo centrale nel compensare l’interruzione causata dalle saccadi. In questo studio, vengono esaminate le prove che la memoria visiva contribuisca a:
(1) Rilevare e identificare i cambiamenti nel mondo che si verificano durante una saccade
(2) Colmare il divario nell’input in modo che l’elaborazione visiva non debba ricominciare
(3) Correggere la saccade errori e ricalibrare il sistema oculomotore per garantire l’accuratezza delle saccadi future
Risultati:
In questo articolo si sostiene che la memoria di lavoro visiva (VWM) è il sistema candidato più probabile per la risoluzione ti tali problematiche. Valutare le conseguenze delle rigide limitazioni delle risorse del VWM per l’elaborazione trans saccadica può essere di aiuto per comprendere le dinamiche del movimento oculare saccadico.
Una piena comprensione di questi processi richiederà progressi su problemi irrisolti più ampi in psicologia e neuroscienze, in particolare come il cervello risolve il problema della corrispondenza oggettuale, fino a che punto le credenze precedenti influenzano la percezione visiva e come sono i segnali disparati che arrivano con ritardi diversi integrato.
Articolo tradotto da: Functions of Memory Across Saccadic Eye Movements
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