È la domanda posta in una delle tavole rotonde tra industria e retail all’Anteprima del Progressive Business Forum 2020 di lunedì scorso. Che ha ricevuto una risposta apparentemente corretta, ma solo a metà
Dall’inizio del lockdown sostengo una teoria che di giorno in giorno tende a rafforzarsi. L’ottica potrebbe essere un mercato anticiclico se valorizzasse meglio e posizionasse diversamente alcune offerte di prodotto e servizio in una logica di bene difensivo, ossia necessario per chi lo acquista.Sono mercati anticiclici e difensivi quelli molto meno sensibili alle condizioni economiche circostanti e che possono quindi risentire meno delle fasi di debolezza di una crisi come quella in atto: consumi di prima necessità (alimentari, bevande, prodotti per la casa e la persona), energia, salute, telecomunicazioni e utilities (servizi di pubblica utilità). Di fatto la salute è parte del sistema anticiclico dei beni difensivi e fondamento della piramide dei bisogni di Maslow, che vede tra le prime esigenze da soddisfare proprio la salute e il cibo. In sostanza la popolazione a causa della pandemia da coronavirus ha dovuto mettere da parte gli acquisti e gli stili di vita che contraddistinguono la società moderna (autostima e autorealizzazione) ripartendo da zero, dai beni primari che l’aiutano, prima di tutto, a sopravvivere.
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Fonte: B2Eyes