Il Covid colpisce anche il colosso italo-francese dell’ottica Essilux

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Il Covid colpisce anche il colosso italo-francese dell’ottica Essilux

Il gruppo nato dalla fusione della francese Essilor e l’italiana Luxottica per la prima volta in segno negativo, calo a 3,78 miliardi di euro, meno 10,1% su base annua. Ma i vertici restano ottimisti: dopo l’epidemia saremo i primi a ripartire

PARIGI. In genere Essilux, il gigante franco-italiano dell’ottica, fa parlare di sé per i problemi di governance e le scaramucce fra il patron Leonardo Del Vecchio e i suoi partner francesi, ma assicura sempre delle ottime soddisfazioni sul fronte del business: una crescita inesorabile. Stavolta, però, il Covid-19 ha assestato al gruppo una battuta d’arresto: per la prima volta il segno negativo per il fatturato, che nel primo trimestre dell’anno è calato a 3,78 miliardi di euro, meno 10,1% su base annua. I vertici del gruppo, comunque, restano ottimisti sul seguito della storia: dopo la fine dell’epidemia, ritengono che i consumi dell’ottica saranno i primi a ripartire.Conclusa nell’ottobre 2018, la fusione tra il colosso francese delle lenti da vista Essilor e quello italiano delle montature Luxottica ha vissuto finora un percorso accidentato per i dissidi ai vertici fra le due sponde, ma, grazie alla congruenza del progetto, le cose erano filate lisce sul piano economico-finanziario. Solo il coronavirus ha avuto ragione del trend positivo. Come indicato stamani dai vertici di Essilux, «le vendite hanno in realtà registrato una crescita solida fino a febbraio, seguita da una riduzione significativa in marzo a causa del Covid-19». Non solo: Essilux si attende ancora un impatto negativo sui conti nel secondo trimestre «in proporzioni più forti che nel primo». Al momento attuale l’azienda ammette di non avere «una visibilità sufficiente per fornire una valutazione sulla portata complessiva del coronavirus» sull’andamento del fatturato da qui alla fine dell’anno. Ma i dirigenti conservano un certo ottimismo, perché pensano che l’ottica sarà uno dei primi comparti a ripartire dopo la crisi provocata dalla pandemia. «Il bisogno essenziale di migliorare la vista è strutturale – si legge in un comunicato – e ci si aspetta alimenti la domanda rimasta inespressa, quando la crisi si attenuerà, portando il business ottico a essere uno dei primi a ripartire». D’altra parte, nei primi Paesi che hanno riaperto, le vendite hanno subito riacquistato slancio. In Cina quelle delle lenti da vista sono ritornate a crescere su base annua già alla fine di aprile.Intanto Essilux non ha messo all’ordine del giorno dell’assemblea degli azionisti, prevista il 25 giugno prosimo, il pagamento di un dividendo, ma si valuterà nei mesi successivi se pagarne uno o meno. Proprio il secondo semestre potrebbe segnare un rilancio deciso delle vendte. Stamani alla Borsa di Parigi l’azione Essilux perdeva più del 5% (intorno alle 9 e 30), restando, comunque allo stesso livello di cinque giorni fa e superiore dell’1,4% alla quotazione di un mese fa.

Fonte: LaStampa

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