La risposta alla domanda del titolo, se valutiamo le statistiche e i grandi numeri, é semplice: si.
Ma chi legge il blog da tempo sa che non mi accontento di dare risposte semplici.
In cosa sono meglio le lenti di ultima genereazione?
Tenendo ben presente il teorema di Minkwitz, sappiamo che il canale di progressione ha una “strettoia” nel campo visivo deputato alle medie distanze.
Sappiamo anche cosa regola la forma questo imbuto: non possiamo allargarlo ma con le nuove tecnologie possiamo scegliere dove spostarlo, creando, ad esempio, lenti dedicate alla guida in cui le distorsioni sono concentrate nella parte bassa del campo visivo invece che nella zona intermedia (usata per guardare il cruscotto). Inoltre abbiamo un maggiore controllo su cosa succede nel campo visivo periferico.
Ma cosa succede al di fuori del canale di progressione?
Ci sono le aberrazioni; sembra una parola proprio brutta, ma indica solo la differenza tra l’immagine reale e quella vista attraverso una lente. Ogni lente é soggetta ad aberrazioni. Per fare un esempio, l’aberrazione sferica genera alterazioni simili a quelle che possiamo osservare attraverso un obiettivo grandangolare.
Le aberrazioni non sono un difetto ma una caratteristica intrinseca della lente stessa.
Mentre in una lente monofocale le aberrazioni sono piuttosto uniformi, in una lente progressiva diventano un po’ piú invadenti e, come dicevamo prima, concentrate al di fuori del canale di progressione.
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Fonte: Ilmioamicoottico