Cosa fare quando gli occhiali non funzionano

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Cosa fare quando gli occhiali non funzionano

La vista é un processo complicato.

Molto complicato.

A differenza dell’udito, in cui i suoni ci arrivano passivamente, la vista ha un ruolo attivo: le immagini vengono interpretate e il cervello da comandi agli occhi per cercare nuove immagini.

É un continuo scambio di informazioni che avviene su piú livelli, in parte innati e in parte appresi.

In un processo cosí complesso puó succedere che qualcosa vada storto o che si generino delle abitudini non corrette… soprattutto in una societá in cui gli occhi, progettati per guardare da lontano (con l’opzione di focalizzare da vicino) vengono continuamente usati per una visione prossimale (pc, tablet, cellulari)

L’apprendimento del sistema visivo ed i suoi vizi sono gestibili con una corretta igiene visiva, l’uso di occhiali, lenti a contatto e traing visivo.

Ma quando si indossano gli occhiali e questi “non funzionano” che si deve fare?

Le molteplici funzioni dell’occhiale

Cosa significa che “non funzionano”?

Bisogna innanzitutto stabilire a cosa servissero: si presuppone che gli occhiali servano a vederci bene e basta… talvolta si fanno occhiali per gestire un mal di testa o rieducare il sistema visivo.

Il tipo di correzione e il dispositivo da utilizzare per ottenerla vanno quindi valutati, spiegati e discussi in fase di prescrizione.

In questo momento vi possono essere incomprensioni: per distrazione dell’utente o difficoltá nel trasmettere nozioni da parte del professionista. Diventa importante stabilire quali siano le cause che ci portano a pensare a dover correggere la vista con un occhiale.

Eccone alcune:

  • difficoltá nella guida notturna
  • visione sfocata nella lettura
  • visione sfocata di fronte al pc
  • le lettere is sovrappongono durante la lettura
  • mal di testa
  • sensazione di occhio stanco
  • bruciore alla sera
  • non riesco a infilare il filo nell’ago

Sembra banale, ma solo stabilendo delle necessitá da risolvere si potrá valutare una strategia corretta.

Centrature

“Le centrature sono sbagliate” é la frase che sento piú spesso quando un occhiale non va.Ma non sempre sono le centrature… il piú delle volte non le centrature non c’entrano! Una centratura sbagliata puó non avere alcun sintomo a breve termine! Prima di generare un effetto prismaticoNe sono la prova gli occhiali premontati, quelli che si trovano in edicola, farmacia o autogrill. Sono costruiti tutti allo stesso modo, tutti con la medesima centratura… Eppure ogni persona ha le proprie misure! In questi casi si fa affidamento sulle riserve fusionali: quando non sono sufficienti viene mal di testa o si genera affaticamento visivo (e dovrei aprire un capitolo sulle riserve fusionali, spesso sconosciute o ignorate).

La questione centratura si fa piú delicata in due casi: lenti con poteri elevati e lenti progressive.

Con le progressive é necessario che la centratura orizzontale sia precisa per ridurre le aberrazioni laterali; la centratura verticale, oltre ad influire sulla postura puó alterare la focalizzazione.

Al giorno d’oggi le attrezzature sono molto precise ed e’ diventato meno probabile incorrere in problemi di centratura legati al montaggio dell’occhiale.

Rimangono peró i problemi legati alla misurazione: basta infatti avere una postura anomala durante la misurazione per alterare i dati. In genere queste situazioni vengono gestite dall’ottico stesso che dará indicazioni per ripristinare la postura abituale.

A mettere i bastoni tra le ruote ci sono poi le abitudini: se si é abituati a centrature errate e si vanno a mettere le centrature giuste, l’occhiale potrebbe disturbare la vista!

Diottrie e prescrizioni

La misurazione della vista é una scienza ma la prescrizione é un’arte.

Significa che i numeri espressi dalle misurazioni e dagli strumenti sono giusti… ma, essendo la vista un fenomeno complesso, non é detto che usare quei numeri precisi precisi vada bene per tutti. Esistono quindi diverse procedure per stabilire, valutare e gestire la prescrizione finale.

Il professionista si deve  comunque confrontare con abitudini e risposte soggettive che possono mettere i bastoni tra le ruote; senza contare eventuali omissioni (per dimenticanza, mancata conoscenza o presunzione di bassa utilitá) di informazioni da parte del paziente/cliente.

Per tutti questi motivi (e probabilmente altri che ora non mi vengono in mente) se fate 10 misurazioni da 10 professionisti diversi otterrete, probabilmente, 10 ricette simili ma non uguali! E potrebbero essere tutte giuste e confortevoli; come potrebbero esserlo solo alcune di esse.Questa “caoticitá prescrittiva” é quella che, a mio parere, genera maggiori problemi e talvolta la ricetta giusta non é quella che fa vedere meglio in assoluto, ma quella confortevole.

Cosa fare se l’occhiale non funziona a dovere?

La prima cosa da fare é recarsi presso l’ottico che ha montato le lenti e consegnato l’occhiale.

L’ottico dovrá fare alcune verifiche: valutare che le diottrie siano quelle prescritte e che le centrature siano allineate correttamente. In certi casa una piccola modifica dell’assetto della montatura é piú che sufficiente a ripristinare le funzionalitá dell’occhiale.Potrebbe essere successo che una lente, durante il taglio, é ruotata alterando l’asse dell’astigmatismo. O che nell’inserimento dei parametri sia sfuggita una virgola o uno zero di troppo. In tal caso va sostituita la lente. Questi sono errori che avvengono di rado in quanto é prassi verificarli prima della consegna dell’occhiale.

Se é tutto posizionato correttamente andrebbero fatte delle valutazioni in funzione all’occhiale precedente: che diottrie si stava portando? Le centrature del vecchio occhiale sono conformi o si é generata una abitudine ad un decentramento? Insomma, valutare le abitudini.

Con questi parametri alla mano vanno riviste le diottrie ed analizzate le possibilitá e le alternative:

Potrebbe ad esempio esser tutto corretto, ma se la nuova forma della lente interagisce con una porzione retinica diversa da quella abituale le persone piú sensibili se ne possono accorgere.

Ecco alcuni dei parametri, in ordine sparso, che possono influire sul comfort di un nuovo occhiale:

  • stile di vita
  • etá
  • diottrie
  • prismi
  • centrature
  • forma della montatura
  • dimensione della montatura 
  • postura ed equilibrio
  • abitudini pregresse (occhiali precedenti)
  • uso dell’occhiale
  • aspettative
  • forie e riserve fusionali
  • accomodazione
  • aspettative

Non sono pochi e non sono tutti legati direttamente agli occhi: per questo dico sempre che il sistema visivo é complesso!

Chi paga?

Riguardo i cambi di lente non preoccupatevi:

Un buon ottico, se identifica un errore da parte sua, vi cambierá le lenti senza problemi.

A volte sia per identificare un eventuale errore che per modificare una abitudine poco virtuosa ci potrebbe volere un po’di tempo. Siate pazienti, almeno per il primo mese (tempo medio di adattamento).Se l’errore é di terzi, ad esempio nella prescrizione oculistica, non preoccupatevi: il piú delle volte sará l’ottico a interfacciarsi con l’oculista e gestirá tutto in modo indolore.La cosa importante per risolvere la situazione é parlarne con l’ottico: se non glielo dite come potrá gestire qualcosa che non conosce?

Fonte: Ilmioamicoottico

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