L’insufficienza di convergenza, una disfunzione della visione binoculare, rappresenta una sfida significativa per i professionisti visivi, richiedendo misure accurate e affidabili per una gestione efficace. Tuttavia, la valutazione della ripetibilità delle misurazioni standard dell’eteroforia è stata in gran parte trascurata fino ad oggi. Uno studio recente pubblicato nel Journal of Optometry ha affrontato questa lacuna, esaminando la capacità di quattro comuni test di eteroforia di rilevare differenze di almeno 4Δ e valutando la variabilità inter e intra-esaminatore delle tecniche selezionate.
Il test coinvolgeva 20 adulti visivamente normali, sottoposti a misurazioni di eteroforia da lontano e da vicino utilizzando il cover test alternato, il von Graefe, la scheda Howell e il test di Maddox. I risultati, ottenuti da due esaminatori in due visite separate, sono stati analizzati per determinare la variabilità intra e inter-esaminatore utilizzando indici di ripetibilità e riproducibilità, insieme a analisi di Bland-Altman.
I risultati hanno rivelato che il test Howell Card presentava la più bassa variabilità intra-esaminatore, sia a distanza che da vicino, con i migliori limiti di concordanza del 95%. Tuttavia, per la riproducibilità inter-esaminatore, il cover test alternato da vicino ha dimostrato una maggiore affidabilità rispetto alla scheda Howell.
In conclusione, la bassa ripetibilità di molti test clinici standard sull’eteroforia limita la capacità di rilevare in modo affidabile una differenza di 4Δ. Tuttavia, il test Howell Card si è dimostrato il più ripetibile e riproducibile, suggerendo che questa tecnica possa essere preferita per rilevare piccoli cambiamenti nell’ampiezza e nella direzione dell’eteroforia.
Questo studio ha importanti implicazioni per la pratica clinica, evidenziando l’importanza di scegliere le tecniche di misurazione più affidabili per una gestione ottimale dell’insufficienza di convergenza. Gli optometristi e gli oftalmologi dovrebbero considerare attentamente i risultati di questa ricerca al fine di migliorare la precisione e l’affidabilità della valutazione e del trattamento di questo comune disturbo della visione binoculare.