La posizione di una lente a contatto influenza il passaggio di film lacrimale?

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La posizione di una lente a contatto influenza il passaggio di film lacrimale?

L’obiettivo di questo studio era applicare un’analisi teorica della relazione tra la trasmissibilità dell’ossigeno delle lenti a contatto e la tensione dell’ossigeno dello strato lacrimale alle lenti toriche in silicone idrogel e quindi modellare il successo di tali lenti nella riduzione dell’ipossia corneale.

Metodo: Lo spessore della lente è stato misurato in diversi punti lungo il meridiano verticale di una lente torica in silicone idrogel stabilizzata con prisma, una lente torica in silicone idrogel con stabilizzazione dinamica e una lente torica idrogel “tradizionale” di controllo.

Utilizzando le misurazioni dello spessore della lente ei valori nominali di permeabilità all’ossigeno di questi tre modelli di lenti, la successiva tensione dell’ossigeno nello strato lacrimale intrappolato tra la lente a contatto e la cornea anteriore (P2) è stata calcolata per condizioni di occhi aperti e chiusi utilizzando un unico modello di camera corneale con programma per personal computer.

Risultati: E’ stato scoperto che i poteri cilindrici, indipendentemente dai materiali delle lenti, non hanno avuto un effetto statisticamente significativo sullo spessore della lente (F = 0,30, p = 0,5834) al limite delle nostre misurazioni, mentre il tipo di lente a contatto, il potere sferico, la posizione sulla lente , e l’asse del potere cilindrico sono stati tutti trovati per farlo. Quando ANOVA multifattoriale è stata applicata allo spessore della lente e ai dati P2, la posizione della lente a contatto ha avuto un effetto statisticamente significativo sui valori P2 sia per lenti toriche con stabilizzazione prismatica (F = 640,16, p <0,0001) che per lenti toriche stabilizzate dinamiche (F = 352,85 , p <0,0001). Quando è stata utilizzata la stessa metodologia statistica per confrontare le prestazioni relative di tutte e tre le lenti su P2 durante l’uso quotidiano, i valori medi di P2 per le tre diverse marche di lenti erano tutti statisticamente significativamente differenti, mentre in condizioni di occhi chiusi i valori medi di P2 per entrambi le lenti toriche in silicone idrogel non erano più statisticamente significativamente differenti (F = 1,00, p = 0,3178).

Conclusione: Supponendo che la P2 critica fosse di 100 mmHg, abbiamo previsto che le lenti morbide toriche in silicone idrogel avrebbero fornito una ragionevole ossigenazione corneale anteriore, sicuramente molto migliore rispetto all’ambiente previsto con i modelli tradizionali di idrogel, specialmente durante l’uso quotidiano (ad es. Occhi aperti). Una sostanziale ipossia corneale ha continuato a essere prevista durante l’uso prolungato di tutte le lenti, ma soprattutto con l’uso degli idrogel tradizionali.

Fonte: Pubmed

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