Per comoditá si usano le tabelle di conversione giá pronte, ma si possono ottenere valori estremamente precisi sfruttando una semplice formula matematica (la stessa su cui si basano le tabelle).
x = P / 1-(P*d)
(x) é il potere della lente a contatto che vogliamo ottenere
(P) é il potere della lente montata sugli occhiali
(d) é la distanza tra la cornea e la lente degli occhiali, espressa in metri (mediamente 11 mm)
Facciamo una prova con un occhiale da -2,00; per comoditá terremo sempre 11mm come valore fisso di distanza tra cornea e lente (d).
P = -2
d = 0,011
x = -2/1-(-2*0,011)
x = -2/1-(-0,022)
x = -2/1,022
x = -1.95694716243
arrotondiamo
x = -1,96
arrotondiamo ancora, perché tale potere non esiste
x = -2
In questo caso l’abbassamento di potere é cosí esiguo da risultare non percepibile, ininfluente.
Facciamo ora la stessa prova con un -4,00
x = -4/1-(-4*0,011)
x = -3.83141762452
arrotondiamo
x = -3,83
arrotondiamo al valore disponibile come lente a contatto piú prossima, ovvero -3,75
Stesso discorso vale con le lenti positive: proviamo con un +7
x = 7/1-(7*0,011)
x = 7.58396533044
arrotondiamo
x = 7,58
arrotondiamo al potere piú vicino: +7,50
Avrete notato che:
La regola vale solo per le lenti morbide.
Le lenti rigide e semirigide invece devono tenere conto della differenza di curvatura tra cornea e lente e della lacrima che si infrappone tra le due superfici.
In questo secondo caso é fondamentale fare una sovrarefrazione utilizzando una lente di prova: praticamente una ri-valutazione del potere con le lenti indossate.
Tenendo conto della fisica ottica le tabelle di riferimento risultano abbastanza affidabili, almeno finché i la distanza tra cornea e lente rientra tra i 10/12 mm.
Suggerisco sempre di verificare, magari con una sovrarefrazione, la correttezza delle diottrie scelte per le lenti a contatto. Affidatevi sempre a un contattologo di fiducia per l’applicazione e relative verifiche e non scordate di chiedere all’oculista l’idoneitá per l’uso delle lenti a contatto.
Fonte: Il mio amico ottico