Sono 7.000 i medici oculisti, salvano la vista a un milione e trecentomila italiani ogni anno. Ed è la chirurgia della cataratta l’intervento più eseguito, sia nel mondo (26 milioni di casi l’anno scorso, l’83% dell’attività di un centro chirurgico di oculistica), che nel nostro Paese. “Nel 2018, ben 650.000 pazienti sono stati operati in Italia, con una incidenza di 11 persone ogni 1000 abitanti. Nello stesso anno, per rendere l’idea, sono nati 430 mila bambini”. A parlarne è Matteo Piovella, presidente della Società oftalmologica italiana (Soi), che inaugura oggi, al Roma Convention Center ‘La Nuvola’, il suo 17.esimo Congresso internazionale, dove si celebreranno anche i 150 anni dalla fondazione della società scientifica.
“La moderna chirurgia della cataratta, fiore all’occhiello del Ssn con il 97% delle chirurgie capaci di salvare la vista dei cittadini, messa a punto da Charles Kelman 50 anni fa – prosegue Piovella – ha necessitato di costanti e continui aggiornamenti per migliorare l’affidabilità dei risultati, la sicurezza dei pazienti e soprattutto ridurre drasticamente il numero delle complicazioni chirurgiche, che ogni anno ammontano a minimo 19.500 casi ovvero il 3% del totale degli interventi effettuati”.
Ancor più problematica la gestione e la cura delle maculopatie, malattia che consiste in un una patologia di circolazione della parte nobile della retina e che colpisce 1 persona su 3 dopo i 70 anni, riducendone l’autonomia e la qualità della vita.
“Esistono terapie intravitreali efficaci – ha aggiunto ancora Piovella – ma i numeri certificano che in Italia il 70% delle persone affette da maculopatia, non ha accesso alla terapia o si può curare in modo parziale, vanificando i risultati per un difetto organizzativo e di risorse. Noi medici oculisti abbiamo l’obbligo di sostenere l’importanza di poter superare questa criticità, figlia del più importante scandalo della sanità italiana, la famosa querelle Avastin/Lucentis, che un precedente ministro della Salute ha valutato in un danno per lo Stato di un miliardo e quattrocento milioni di danno”.
“Il nostro congresso – ricorda Piovella – è un appuntamento progettato per rispondere alle esigenze di tutto il mondo dell’oftalmologia. Ogni giorno, in 10 sale in contemporanea, si svolgeranno incontri, dibattiti e simposi sulle principali operatività e potenzialità dell’oculistica italiana e internazionale. Saranno quattro giornate intense sostenute da una organizzazione straordinaria, capace di sostenere confronti e aggiornamenti sui principali temi oculistici, quali cataratta, cornea e superficie oculare, tumori oculari, glaucoma, uveiti, neuro-oftalmologia, refrazione, retina medica e chirurgica, chirurgia refrattiva e diagnostica strumentale. Non mancherà nulla, questo perché l’oculistica è la specialità della medicina in continua evoluzione”.Fonte: AdnKronos