L’attuale studio mira a confrontare la durata dei componenti del movimento oculare negli adulti più giovani (18-25 anni) e più anziani (50-81 anni) durante la lettura del testo e durante le attività di denominazione rapida automatica (RAN) di oggetti / alfanumerici. L’attuale studio mira anche a esaminare il contributo delle funzioni oculomotorie al tempo di soglia necessario per prestazioni accurate su compiti cognitivi guidati dalla vista (Inspection Time [IT] e Change Detection [CD]). I risultati hanno mostrato che i più giovani si fissano sugli stimoli individuali per un tempo significativamente più lungo rispetto ai partecipanti più anziani, mentre gli adulti più anziani mostrano saccadi significativamente più lunghe rispetto al gruppo più giovane. I risultati hanno anche dimostrato che gli adulti più anziani richiedono durate di soglia più lunghe (cioè eseguite più lentamente) sui compiti cognitivi guidati dalla vista. Pertanto, questi risultati suggeriscono che il declino cognitivo correlato all’età è anche correlato all’aumentata durata delle saccadi e, quindi, evidenzia la necessità di dissociare i vincoli motori legati all’età sugli aspetti temporali della funzione oculomotoria dalla velocità di elaborazione visuo-cognitiva.