L’esame visivo optometrico è ancora oggi uno degli strumenti maggiormente differenzianti per il centro ottico, se non il più differenziante.
Certo, come riferito da qualche collega durante l’ultimo Progressive Business Forum, avere un bel negozio e una bella accoglienza fa un buon 30% del lavoro, almeno per quello che riguarda l’impatto iniziale ma è durante la fase di consulenza e di esame visivo che si crea quel legame con l’utente che permette la fidelizzazione nel tempo.
I benefici di un esame visivo optometrico fatto ”a regola d’arte”:
Contrariamente a quello che si pensa, l‘esame visivo optometrico non è solo l’applicazione rigorosa di protocolli e test che da un punto A ci portano ad un punto B ma richiede delle qualità umane non indifferenti come per esempio una straordinaria empatia e capacità di ascolto delle esigenze dell’utente.
Nella mia esperienza da Optometrista e grazie ad Optometria Giovane, ho avuto modo di effettuare una gran quantità di esami visivi optometrici e di confrontarmi con tantissime figure di rilievo e spesso mi è stata ribadita l’importanza di curare l’esame visivo in ogni suo dettaglio.
Quali possono essere i benefici allora di effettuare un esame visivo optometrico con cura ed attenzione?
1. Utente più soddisfatto: Un utente si ricorderà di quanto si è trovato bene con te e solo con te e non dimenticherà la tua professionalità.
2. Autority: Un esame visivo svolto con la giusta cura produrrà risultati più precisi e l’utente avrà una miglior considerazione di te e del tuo profilo professionale. Rafforzare la tua autorità è fondamentale specialmente se sei un giovane professionista.
3. Differenziante: Quante volte ho sentito dire da altri colleghi: L’esame visivo ”gratuito” dura 10 minuti, ”senza impegno” , ”un check veloce”. Molti centri ottici, ad impronta prettamente commerciale, utilizzano l’esame visivo come gancio nei confronti del cliente finale per ”attirarlo” a sé tramite escamotage di marketing come ”gratuità”, ”velocità” ecc… Devi sapere invece che l’utente apprezza in ugual modo anche pagare il servizio se tale viene erogato con una qualità che egli stesso reputa superiore rispetto al mercato. Nel 2022 regalare un servizio significa non dare ad esso la giusta importanza. Attenzione però, devi essere sicuro/a che il tuo servizio sia realmente differenziante, altrimenti il gioco non vale la candela.
Se sei un giovane Ottico Optometrista ti avviso che non sarà facile all’inizio sviluppare quelle che l’amico Nicola Di Lernia definirebbe ”soft skills” ma con impegno e dedizione e tanto studioarriverai al risultato che ti sarai prefisso.
5 ”soft skills” che ti possono aiutare a migliorare il tuo esame visivo optometrico
1. Devi avere una scheda d’esame
Troppe volte ho visto colleghi presentarsi in studio senza avere una scheda d’esame, senza appuntarsi i dati e senza avere un protocollo d’esame che parta dall’anamnesi, che coinvolga i vari test e che porti ad una conclusione. Perchè è importante avere una scheda d’esame, magari con il tuo logo e personalizzata?
Per prima cosa ti aiuterà ad avere un approccio più scientifico e basato sui test, senza dimenticarli. Ti aiuterà graficamente ad avere una visione d’insieme migliore e a effettuare i corretti collegamenti fra i vari test. Spiego bene quale sequenza d’esame utilizzo all’interno del mio corso Optometria E Lavoro + Attestato. Un corso che ti può essere sicuramente utile se vuoi capire come approcciare in maniera corretta all’esame visivo. Per ultimo, non dimentichiamoci che abbiamo davanti a noi una persona che ci valuta e sta in quel momento capendo che professionista ha di fronte. Presentarsi con una scheda d’esame ben fatta, ordinata e un protocollo darà sicuramente un’ottima impressione di te.
2. L’esame visivo NON dura 15 minuti!
Quante volte ho sentito dare un tempo al proprio esame. ”Il mio esame dura 15 minuti”, oppure ”riesco a fare tutti i test in 15 minuti”. Prendi tutto questo e buttalo nel cestino. Un esame fatto come si deve NON ha tempo. Puo’ durare 10, 15, 20, 30, 60 minuti. Dipende dal caso che si ha davanti. Focalizzati sul diventare bravo a risolvere i casi, non in quanto tempo li risolvi. Pagheresti più volentieri un esame accurato che analizzato ogni piccolo dettaglio o un esame fatto di fretta per farlo finire in 15 minuti?
3. Comunicare bene con il cliente
Le prime volte, mentre facevo i test, ero così concentrato su quali test fare e sull’eseguirli correttamente che dimenticavo che dovevo PARLARE con l’utente. L’utente vuole sentirsi dire tutto, vuole essere partecipe del tuo esame e voi dovete far capire che siete non solo competenti a livello tecnico ma che avete intenzione, spesso per la prima volta, di renderlo CONSAPEVOLE di quello che sta accadendo. Quindi, sentiti come un professore dentro una classe, SPIEGA!
4. NON aspettarti un risultato ma valuta quello che vedi
”La eteroforia da vicino in un soggetto normale è…”? Quante volte hai ricercato di comparare il tuo dato ad una normalità. Beh sappi che gli esseri umani non sono macchine e sebbene a volte producano risultati attendibili, ogni persona che ti troverai davanti è a sé, pertanto non cercare il dato singolo ma cerca una visione d’insieme. Libera la mente da tutte le impalcature e cerca di risolvere quel problema. Senza aspettarti nulla. TESTA E OSSERVA.
5. Studiare come se fossi tu a gestire tutto
Le volte in cui ero più demotivato, specialmente all’inizio, quando vedevo che le cose non andavano come volevo ho SEMPRE studiato per migliorare.
Quando arrivava un problema più grande di me ho sempre pensato di non volerlo delegare ma di volerlo gestire come se non ci fosse qualcuno più esperto. Certo la maggior parte delle volte ho comunque delelgato ma il solo fatto di cercare di risolvere le cose da sè ti pone nell’ottica di voler cercare le risposte e di studiare per trovarle. Ho creato i corsi di formazione di Optometria giovane proprio per questo motivo.
Spero che questa mini guida ti sia d’aiuto e a presto!
Andrea Astarita