Lo scopo di questo studio è quello di valutare gli effetti combinati delle aberrazioni oculari intrinseche e delle aberrazioni indotte con una lente a contatto morbida multifocale (MFCL) dopo 15 giorni di utilizzo, in gruppo di partecipanti presbiti. Inoltre è oggetto delle studio mostrare l’influenza delle lenti a contatto multifocali sulle prestazioni visive a distanza e da vicino in condizioni di contrasto elevato e basso.
Quaranta partecipanti presbiti (età media, 48,7±3,4) aventi un’addizione di 1,53±0,58 D sono stati dotati di CooperVision Biofinity Multifocal Centro Lontano (in occhio dominante) e Centro Vicino (in occhio non-dominante) e inclusi nello studio. Le misurazioni comprendevano l’acuità visiva a distanza (VA) logMAR monoculare ad alto (100%) e basso contrasto (10%).
Le aberrazioni oculari sono state ottenute con l’aberrometro Hartmann-Shack (IRX3, Imagine Eyes) e analizzate per 2 mm e pupilla naturale rotonda massima. Risultati: La VA a distanza era significativamente più alta nell’occhio dominante, mentre la VA da vicino era significativamente migliore nell’occhio non dominante (P <0,05 in tutte le condizioni).
Per una pupilla di 2 mm nell’occhio dominante dotato di MFCL, l’aberrazione sferica è aumentata significativamente (P = 0,027) così come le aberrazioni di ordine superiore (HOA) (P = 0,002).
Un aumento significativo è stato osservato anche nelle aberrazioni sferiche (P=0,001), nelle aberrazioni simili al coma (P=0,006) e HOA (P=0,004) nell’occhio non dominante.
Per la dimensione massima della pupilla, è stata osservata una significativa diminuzione del coma verticale (P=0,018) nell’occhio dominante, mentre è stato osservato un aumento significativo delle aberrazioni di tipo sferico (P<0,001) e di tipo coma (P=0,007) nell’occhio non dominante. È stata trovata una correlazione significativa negativa tra coma verticale e VA ad alto contrasto (Rho=-0,405, P=0,011) nell’occhio dominante; mentre nell’occhio non dominante è stata trovata una correlazione significativa tra l’astigmatismo secondario indotto e la VA a distanza con contrasto elevato (Rho=0,556, P<0,001) e basso (Rho=0,448, P=0,005).
Conclusioni: le prestazioni visive delle lenti a contatto multifocali dipendono dalle aberrazioni di ordine superiore indotte dal design, dalla dominanza oculare, dominante e dal diametro pupillare.
Dove leggere l’articolo originale: https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/28060146/
Titolo dell’articolo: Combined Effect of Ocular and Multifocal Contact Lens Induced Aberrations on Visual Performance: Center-Distance Versus Center-Near Design